giovedì 1 febbraio 2007

San Paolo è....



Motivi strettamente lavorativi mi hanno portato a San Paolo nell'ultima settimana di Gennaio.
Non ero mai stato in un Paese categorizzato come in via di sviluppo, e devo dire che forse un po' ingenuamente, quello che nel mio immaginario personale era un Paese completamente diverso da quello che ho incontrato.

San Paolo è....

un posto pieno di brasiliani che alla fine dei conti se ci parli un po' e li osservi nel modo di comportarsi sono come italiani solamente molto più cortesi. Di una cortesia che se venisse da un italiano direi assolutamente recitata, mentre da questi brasiliani di una sincerità a dir poco imbarazzante.

una lunga superstrada chiama Ayrton Senna che collega l'aeroporto internazionale alla city, che usando un paragone per rendere l'idea è come se noi avessimo chiamato la superstrada Malpensa-Milano, Fausto Coppi.

una città assolutamente moderna.

una città assolutamente moderna, in cui puoi trovare sotto un viadotto appena fuori la city una bidonville che si estende per qualche chilometro.

piena di pubblicità dipinte direttamente sui muri, che sprigionano un contrasto pazzesco con i grattacieli vicini, ma che danno ad una città di 14 milioni di abitanti un tocco artigianale piacevole.

la città delle automobili con i vetri oscurati, che noi qua in Italia diremmo solamente sborone, ma che là è un modo per non essere rapinati ai semafori.

un insieme di churrascharie in cui viene ribaltata qualsiasi idea relativa al mangiare la carne possa avere un qualsiasi europeo.

una città in cui puoi trovare un self service che ti fa pagare il pranzo al peso.

una città in cui potrei morire di indigesitone di pao de queijo.

un posto in cui esiste una parola che puoi usare quando non sai che cavolo dire.

E un milione di altre cose che sarebbero da approfondire e che se mai ne avrò voglia ne scriverò.

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