giovedì 9 novembre 2006

Small Worlds Vol.2


…This is the beauty and most important attribute of the narrative form: it combines teleology and indeterminism, leading the listener on a journey through time with recognized and fitting destination, without providing a detailed route map of all the excitement and complications to be encountered along the way…
(Ontological uncertainty and innovation, David A. Lane)

Primo anno di università, idee poco chiare sul proprio futuro, ma d'altronde quando possono essere chiare se di futuro si tratta; da poco fidanzato con una ragazza, poca voglia di frequentare le lezioni e tanta di fare qualsiasi altra cosa; bar di fronte alla facoltà con la ragazza di cui sopra, un caffè e due chiacchiere, tanta voglia di stare insieme e basta. Entra una persona, una ragazza, si avvicina e mi saluta, mi saluta come se mi conoscesse da sempre. Non ho idea di chi sia, non la rivedrò mai più.

Quarta liceo, sedici anni e un po', una sola idea in testa lo sport, di qualsiasi tipo purchè si tratti di sport; esordisco in serie A a pallamano, arrivo nono alle finali nazionali di salto in lungo; gli amici sono molteplici e continuano a crescere; frequento un ragazzo che fa atletica, diventiamo molto amici; non so perchè ma sembra sia solo l'atletica a legarci, nel momento in cui smetto, smetto anche di vederlo; incapacità quasi cronica di mantenere una amicizia che non converga in un interesse comune; circa cinque anni dopo, vacanze in un Salento caldissimo, città vecchia di Otranto, casualmente incontro l'amico ostacolista, ha avuto un incidente ed è rimasto quasi paralizzato scoprirò poi, fortunatamente non ne porta conseguenze; non ricordo più neanche il suo nome.

Estati preadolescenzali in appennino toscoemiliano dai nonni; il paese è piccolo, le persone che si frequentano non tante, ma sembrano tutte di qualità; il tempo scorre in fretta, lego molto con un villeggiante di Bergamo; le estati passano, impegni, volontà e tante altre cose fanno il resto, ci si vede sempre meno; le possibilità di incontro sono relegati a pochi giorni in un anno, anzi non ci si vede proprio più; terzo anno di università, scopro che il Bergamasco fa l'accedemia ufficiali a Modena, ci rivediamo, l'amicizia è ancora salda. Ci sentiamo regolarmente.

Qualche settimana fa, in centro in quel di Modena; entro in un bar per salutare un amico che è il titolare, i casi della vita, sembrava non fosse capace in nulla, ora sta bene con se stesso e ha trovato qualcosa che gli piace; si è sposato e ha avuto una bambina; parliamo un po' dei vecchia amici, dei tempi in cui eravamo compagni di classe alle medie; mi dice che quando è nata sua figlia si è messo a parlare con l'ostetrica e ha scoperto che era la sorella insopportabile e che prendavo sempre in giro di un nostro compagno delle medie; ha fatto nascere sua figlia.

Soundtrack: Prayer for an England, 100th Windows, Massive Attack

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