giovedì 2 novembre 2006

Il troppo stroppia



Meg: Allora? Cosa devi fare come servizio sociale?
Brian: Ahh, sono stato assegnato al programma assistenza anziani, devo prendermi cura di una donna anziana che non esce di casa da trent'anni.
Chris: Quando mi hanno sorpreso a scuola con le mani nei pantaloni ho dovuto tenerle lì per un'intera settimana... Ah!!! Che settimana!!!
Brian: Ah... occuparmi di quella donna sarà come fare da baby-sitter, solo con i pannolini più grandi!
Stewie: Ah-ah! Allora li fanno i pannolini più grandi. Questa mentitrice mi ha detto che dovevo imparare ad usare il water! [indicando Lois] Beh, al diavolo il water! Vi ha reso schiavi tutti quanti! L'ho visto seduto là dentro, quel perdigiorno buono a nulla di porcellana nutrirsi della popò comunitaria, senza dare nessun apporto alla società!!! [di corsa verso il bagno] Sei tu la vera cacca!!!
(Nido d'Amore. I Griffin)

Questa sera provo ad affrontare un tema abbastanza delicato.
Che forse avrei dovuto affrontare molto prima.
Che forse un post non è affatto sufficiente per scrivere dell'argomento.
Che forse molto semplicemente un blog non è il posto giusto e basta.

Circa due settimane fa mia sorella (ebbene sì anche il relativista Pedrazzi, ha una sorella che non è affatto relativa...in tutti i sensi) è stata lasciata dal suo fidanzato con il quale è stata ad occhio e croce direi per circa otto anni.
Tralasciando per ovvietà le cause e i motivi che hanno portato a questa situazione, vorrei riflettere più che altro sulle difficoltà che entrambe le persone coinvolte in un discorso di questo tipo, sono costrette ad affrontare.
Mi riferisco in particolare alla gestione di anni di amicizie in comune, ad anni di doni e regali d'uso quotidiano che non fanno altro che guidare il pensiero verso una persona che non entra più nel quotidiano.
Mi riferisco poi in particolare alle difficoltà quando la fine di un rapporto non è consensuale, nel momento in cui ad una delle due persone il rapporto non va più bene e l'altra si pone tutta quella serie di domande in cui mette in discussione anni di scelte, frasi passate inosservate e ancora e ancora.
Ok. Non si può proprio dire che io sia un esperto del campo (la mia unica storia per così dire serie sta ancora scorrendo su binari assolutamente piacevoli e stimolanti), ma ciò non mi preclude la possibilità di esprire un punto di vista strettamente personale.

Credo che in ogni caso non ci si debba assolutamente vedere. Semplicemente. Per un po' di tempo.
Credo che sia completamente inutile, oltre chè deleterio costringere una delle due persone a tornare sui propri passi. Per formare una coppia è necessario essere in due no?!?
[Evidentemente oltre che ad essere non rimanda piacere, relativista, seguace di una interpretazione personale del volere e potere e narciso sono anche fatalista]
Credo che in fin dei conti se uno questo rapporto lo ha vissuto bene e nel pieno delle proprie possibilità e non ha nulla da rimproverarsi non può che accettarne una fine che forse non poteva che essere inevitabile.

Cercate di capirmi. Non voglio dire che non ci si deve stare male, anzi. Non voglio dire che dal giorno dopo uno non ci deve più pensare, anzi. Non voglio dire che questa situazione non potrà mai cambiare, anzi.
Voglio invece dire che è assolutamente sbagliato fermarsi su quel discorso. Fermare il tempo nel momento in cui la storia finisce. Chiudere il libro.
Voglio dire che le mattine continuano e le sere pure, voglio dire che uno può continuare a fare tutto ciò che faceva prima e crearsi quello che in qualche modo gli mancava.
Voglio dire che alla fine dei conti un può anche vedere il bicchiere non proprio vuoto.
Voglio dire che la si può prendere anche come una bella sfida nuova e molto stimolante.

Se non sono stato chiaro può essere, come ho già accennato, che in primis non sia la persona adatto, in secondo luogo che questo tipo di argomento non si può esaurire in qualche decina di righe.

Easy.

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