martedì 10 ottobre 2006

Una rivoluzione in circa 2500 giorni


...La bella canzone di una volta faceva sorridere la gente, che la trovava divertente e la cantava a voce alta.
La bella canzone di una volta faceva commuovere la gente, che la ascoltava attentamente e la imparava in una volta.
La canta il commissario al lestofante, la fischia il portinaio spazzolante mentre la balia col poppante la trova molto interessante.
L'accenna il giovanotto dal barbiere e dopo un po' la sa tutto il quartiere che pullula di mille capinere, e a mezzanotte c'è l'oscurità...
(La Bella Canzone di una Volta, Craccracriccrecr, Elio e le Storie Tese)

Vari motivi mi hanno portato questa sera a riflettere su un tema che mi appare, devo dire la verità, nei momenti di razionalità e sangue freddo, assai banale; ma che ogni volta riesce a cogliermi impreparato.
Ho scoperto il Worl Wide Web nel 1996 e da allora è una parte abbastanza preponderante della mia vita, tanto più che è diventato ciò con cui mi sostengo. All'epoca ero un quindicenne che si divertiva scoprendo quanto in realtà il mondo fosse piccolo, giocavo con ragazzi sparsi qua e là ad un divertentissimo gioco che si chiamava Command & Conquer e discutevo di diversi argomenti sui newsgroup, antenati degli attuali forum (a proposito c'è qualcuno che li usa ancora?!?).
Ricordo che mi domandai per quasi un mese se chi mi diceva che il suo indirizzo di posta era @hotmail.com fosse uno che mi prendeva per il culo dandomi un sito porno.
(il mio hotmail dura da allora)
Andava di moda un instant messenger che si chiamava ICQ (I Seek You), fino a poco tempo fa si usava ancora.

Sono passati circa 2500 giorni da allora...
Ora sono più grandicello, ma devo ammettere che mi stravolge il pensiero di quanto ciò ha cambiato il nostro modo di vivere. La mia generazione ha subito il cambiamento mentre si apprestava a vivere l'adolescenza. Siamo passati dal metterci d'accordo se vederci il pomeriggio direttamente a scuola, per poi subire ritardi e via dicendo; a usare il cellulare e addirittura MSN e di conseguenza non uscire neanche.
Ho avuto la fortuna sempre nel 1996 di stare un mese negli Stati Uniti; telefonare a casa per dire che stavo bene era una barzelletta, aspettare che la voce arrivasse dall'altra parte, un ritardo pazzesco.
Sono tornato nel 2004 e videochiamavo la mia morosa con MSN senza spendere nulla direttamente dalla mia camera.

Siamo la generazione di una terra di mezzo. Siamo stati bambini quando ancora si usavano le 100 lire per giocare a Bubble Bobble al bar del mare, e siamo gli stessi che ora usano il MAME per tornare ai quei tempi; ma allo stesso modo giochiamo anche ai più evoluti MMORPG.

Non vorrei passare per un nostalgico, lungi da me esserlo. Anzi mi trovo perfettamente a mio agio in questo turpillame di tecnologia.
Ciò che mi spaventa è semplicemente che ciò possa limitare il resto.
Mi spaventa che un ragazzo di quindici anni non possa aspettare qualche minuto su una panchina una ragazza a cui ha dato un appuntamento il giorno prima a scuola, sentendo battere il cuore ogni volta che qualcuno gira l'angolo.
Mi spaventa la persona che non esce di casa, che dipende da ciò che abbiamo costruito.
Mi spaventa chi non riesce semplicemente a staccare la spina di tutto ciò che è alimentato dall'elettricità e dalle batterie. Non per tanto, solo per godersi un po' se stessi.


Ma chi mi spaventa di più sono gli adolescenti, semplicemente perchè non hanno conosciuto questo tipo di mondo.
Ed è una rivoluzione pazzesca
.
Senza presunzione sia chiaro.

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